Leggere per vivere. Per conoscere la Bibbia nella vita di oggi: linee di valutazione e prospettive future

ABSI

Associazione Biblica della Svizzera Italiana

 Corso triennale

LEGGERE PER VIVERE.

Per conoscere la Bibbia nella vita di oggi:

linee di valutazione e prospettive future

 di Ernesto Borghi

 

  1. La genesi dell’iniziativa

Nel marzo 2014 il parroco del Centro della Trasfigurazione a Breganzona, don Fiorenzo Maritan, al termine di un ciclo di serate da me tenute sul tema “Il servo sofferente del Signore. Radici primo-testamentarie, letture neo-testamentarie”. mi rivolse una richiesta: “Aiutatemi ad organizzare un corso di introduzione alla lettura della Bibbia per i miei parrocchiani”.

Dopo alcune settimane gli presentai un progetto (due anni di corso con 15 incontri all’anno per introdurre alla lettura del Primo e del Nuovo Testamento). Don Fiorenzo lo giudicò insufficiente. Rimaneggiai notevolmente il tutto e concordammo di proporre, a partire dal settembre 2014, un percorso triennale, articolato in 22-23 incontri di 105’ l’uno per ogni anno, secondo due orari – uno pomeridiano, uno serale – per venire incontro alle esigenze di vita di possibili destinatari molto vari e secondo un’elasticità di passaggio dal pomeriggio alla sera e viceversa secondo le necessità contingenti degli iscritti.

Don Fiorenzo ed io eravamo persuasi che si trattasse di una sfida difficile, ancorché l’Associazione Biblica della Svizzera Italiana e il Coordinamento della formazione biblica diocesana avessero da anni una certa credibilità formativa e il Centro parrocchiale di Breganzona una vivacità di proposte educative crescente. Gli obiettivi delle tre istituzioni coinvolte erano tre:

  • offrire un percorso serio di introduzione alla conoscenza di testi e valori biblici ad un livello divulgativo serio e non specialistico;
  • consentire ai partecipanti di confrontarsi il più possibile direttamente con testi biblici, ancorché non in lingua originale, secondo una prospettiva complessivamente esistenziale, dal testo in sé al testo per la cultura e la vita di oggi;
  • rivolgersi al novero di destinatari più ampio possibile, in un clima significativo di libertà e cordialità. 
    1. Elementi oggettivi

Al termine del triennio di corso i dati emergenti da tale esperienza culturale, per quanto da verificare con precisione aritmetica tenendo conto anche di quelli della giornata odierna, sono sostanzialmente i seguenti:

  • 2014-2015: 23 incontri (temi: introduzione generale alla Bibbia – Toràh/Pentateuco – libri storici e sapienziali del Primo Testamento; 90 iscritti; partecipazione media per ogni giornata: 71% degli iscritti;
  • 2015-2016: 23 incontri (temi: libri profetici del Primo Testamento – apocrifi del Primo Testamento Nuovo Testamento in generale – vangeli canonici – vangeli apocrifi – Atti degli Apostoli); 88 iscritti; partecipazione media: 73%;
  • 2016-2017: 23 incontri (temi: lettere di Paolo – lettere cattoliche – Apocalisse – lettura della Bibbia nella Chiesa e nella società); 70 iscritti – partecipazione media: 74%.

In questo corso hanno insegnato, sedici docenti diversi. Il nucleo “trainante” è stato costituito dai quattro seguenti:

  • il sottoscritto, coordinatore del corso e docente di esegesi del Nuovo Testamento allaFacoltà Teologica dell’Italia Meridionale/ISSR di Nola e alla Facoltà Teologica del Triveneto/ CSSR di Trento,
  • Lidia Maggi, pastora e biblista battista, responsabile del periodico per formatori “La Scuola domenicale”;
  • Angelo Reginato, biblista e pastore battista a Lugano;
  • Renzo Petraglio, biblista e umanista laico cattolico.

Hanno dato un apporto significativo al corso, con una o più partecipazioni, anche le/i seguenti colleghe/i:

  • una giudaista ebrea (Elena Lea Bartolini De Angeli, Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale/ISSR di Milano);
  • una giudaista cattolica (Claudia Milani, Teologica dell’Italia Settentrionale/ISSR di Torino);
  • tre bibliste laiche cattoliche, una docente di Primo Testamento (Rosanna Virgili, Studio Teologico Marchigiano di Ancona), un’altra docente di esegesi del Nuovo Testamento (Marinella Perroni, Ateneo Sant’Anselmo di Roma), la terza docente di Introduzione alla Bibbia (Stefania De Vito, Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale/ISSR di Avellino);
  • un presbitero cattolico, docente di teologia del Primo Testamento (Patrizio Rota Scalabrini, Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano);
  • quattro presbiteri cattolici, docenti di discipline neo-testamentarie (Cesare Marcheselli Casale [emerito, Facoltà Teologica di Napoli] – Francesco Mosetto [emerito, Università Salesiana di Roma] – Romano Penna [emerito, Università Lateranense di Roma], Giorgio Zevini [emerito, Università Salesiana di Roma]).
  • due pastori metodisti, docenti di Nuovo Testamento (Yann Redalié – Eric Noffke, Facoltà Valdese di Teologia di Roma).

La provenienza geografica degli iscritti è stata sostanzialmente la seguente: 35% circa dal territorio parrocchiale, 65% circa dal resto del Canton Ticino (una sola partecipante dall’Italia). E i numeri degli iscritti sono da confrontare con quello degli abitanti del Cantone intero (320000 circa) e con l’autonomia di scelta degli iscritti stessi (nessuna istituzione, gruppo o movimento, per es., ha favorito la partecipazione né fatto “pressioni” di alcun genere in tal senso).

Il corso ha suscitato la pubblicazione, su richiesta esplicita dei partecipanti, 7 CD audio (4 dei quali doppi), che riprendono alcuni momenti essenziali di tutti gli incontri di lettura biblica proposti, il cui ultimo (il n. 7) sarà a disposizione dal mese prossimo.

 

  1. Riflessioni e osservazioni critiche

Tutti questi elementi danno idea della portata culturale e umana di questo itinerario ecumenico di formazione biblica, dai testi in se stessi alle loro ricadute nella cultura e vita di oggi. Esso ha avuto un respiro cantonale e diocesano. Senza che fosse coinvolta a livello progettuale o esecutivo, per esempio, un’istituzione universitaria, è stato possibile proporre un’opportunità di interazione con testi e valori biblici, che favorisse, a titolo introduttivo, un rapporto diretto con le Scritture ebraiche e cristiane e con i loro contesti storico-culturali di redazione.

Coloro che hanno frequentato il corso per tre anni – e sono varie decine nel quadro delle oltre 130 persone globalmente passate sui tavoli di studio dell’aula multiuso di Breganzona – sono certamente i testimoni più autorevoli in ordine alla rilevanza di questo corso per la loro cultura e la loro vita e al clima umano in cui esso si è svolto. Comunque, anche chi è stato iscritto soltanto per un anno o è venuto soltanto qualche volta a rendersi conto di quanto cercavamo di presentare, può esprimere una valutazione in merito. Attendiamo da tutti coloro che quest’anno hanno popolato queast’aula polivalente le loro opinioni scritte, come sempre abbiamo fatto anche nei due anni precedenti.

In tre anni, il Centro Parrocchiale di Breganzona, l’Associazione Biblica della Svizzera Italiana e il Coordinamento diocesano della formazione biblica hanno offerto in quella luminosa ed accogliente sala complessivamente 242 ore di confronto tra la rivelazione biblica. Tante persone, dai trentacinque ai novant’anni, dall’ispirazione culturale e religiosa eterogenea, hanno reputato cosa bella e buona frequentarle assiduamente a tal punto che abbiamo potuto rilasciare, nei primi due anni, oltre cento attestati di frequenza a quanti avevano totalizzato un numero di presenze pari ad almeno il 75% degli incontri.

Il nostro lavoro deve poter continuare, anche dopo questa esperienza di cultura vitalizzante, secondo prospettive e programmi che faremo conoscere nei prossimi mesi, facendo tesoro dei rilievi critici che chiunque riterrà di farci pervenire.

Questo corso triennale ha rafforzato in me tre consapevolezze che esprimo nel modo seguente:

  • mai si sarebbe potuta “realizzare” questa “avventura” senza la collaborazione cordiale, fattiva e competente tra donne e uomini che non credono di detenere la verità, ma cercano di essere discepole e discepoli del Dio del Sinai e di Gesù Cristo nel modo più libero e costruttivo possibile, senza settarismi e senza volontà di protagonismo individuale o istituzionale.

Questo discorso vale per tutti coloro che sono membri delle tre istituzioni organizzatrici e hanno cooperato alla riuscita del corso. Ovviamente mi riferisco anche alle docenti e ai docenti che, nella loro eterogeneità culturale, religiosa, metodologica e anagrafica, si sono succeduti a questo tavolo, con passione formativa e competenza tecnica ragguardevoli. A tutte e a tutti va la mia e nostra più sincera e amichevole gratitudine;

  • nelle comunità cristiane e nella società civile, in Svizzera, in Italia e altrove, anzitutto in Europa, vi è un bisogno sempre maggiore di un confronto culturale ampio con i testi e valori biblici per la formazione interiore e sociale di chiunque, religiosamente ed umanisticamente parlando. Che l’intera pastorale della Chiesa, in particolare cattolica diventi radicalmente biblica non deve restare un’esortazione di un documento vaticano (cfr. esort. apostolica “Verbum Domini”, n. 73), ma deve diventare concretezza nel magistero e nelle scelte pratiche dei vescovi, nella formazione dei presbiteri e di tutte le altre componenti del popolo di Dio.

Comunque in tutte le componenti della Chiesa di Gesù Cristo è indispensabile badare al livello d’interazione tra lettura biblica e formazione spirituale e pastorale, dunque certamente non solo tra i cattolici. Ciò potrà succedere anche se, dalla base del “popolo di Dio”, si faranno pressioni per elevare il livello culturale di tante iniziative educative e non si frequenteranno più quelle particolarmente insignificanti;

  • è sempre più urgente favorire la moltiplicazione di opportunità di formazione biblica “popolare”, ossia seria, ma non per eruditi, impegnativa, ma non per persone particolarmente abbienti. Creare “ponti” e “osmosi” tra le scienze bibliche e la cultura quotidiana dei “non addetti ai lavori” è un obiettivo sempre più degno di essere perseguito nella società massmediale di oggi. l’Absi e il Coordinamento della Formazione Biblica nella Diocesi di Lugano sono nati nel 2003 anche per questo scopo e cercheranno di operare sempre in questa direzione, nella forma più interculturale, ecumenica ed interreligiosa possibile.

 

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